Quante volte hai pensato di sostituire o ritarare gli ammortizzatori, ma ti sei perso tra le numerose possibilità?
Hai mai cercato di capire quale fosse il budget corretto da dedicare a questa operazione?
Quante volte hai avuto paura di finire tra le mani del cuggino di turno?
Se NON ti sei mai posto le domande che ho elencato sopra, forse questo articolo NON è adatto a te. NON ti serve. Lascia perdere e dedica il tuo tempo ad altro.
- Se invece quelle domande te le sei poste almeno una volta,
- Se hai provato a reperire informazioni ma i RISULTATI NON SONO ENTUSIASMANTI (o almeno NON nella quantità che ti aspettavi),
- Se vuoi capire le dinamiche che ci sono dietro l’equilibrio di una vettura,
allora questo articolo potrebbe ESSERTI MOLTO UTILE.
Potresti capire quali sono gli elementi alla base di determinati compromessi, così da poter scegliere con più perizia evitando scottanti (e costose) delusioni a montaggio terminato!
Allora? Sei dei nostri?
Se sei arrivato a leggere fin qui, probabilmente si.
Quindi cominciamo subito, senza perdere altro tempo…
Cosa sono le sospensioni e a cosa servono?
La sospensione di un veicolo è l’insieme delle componenti che collegano le ruote e quanto ad esse connesso (dette masse non sospese) al telaio del veicolo. Il telaio o carrozzeria e tutte le parti meccaniche in essa contenute, appoggiando sugli elementi elastici della sospensione (molle, barre o balestre) vengono definite masse sospese.
I componenti della sospensione controllano i movimenti del telaio rispetto alle ruote (cosiddetti braccetti o puntoni, molla), consentendo la compressione o l’estensione al variare delle forze in gioco. All’elemento elastico venne quasi subito applicato l’ammortizzatore, un elemento che ne smorza e rallenta l’oscillazione.
I sistemi di sospensione si distinguono per il diverso sistema di collegamento al telaio delle masse non sospese e per il tipo di organo elastico che assicura il movimento relativo fra telaio e ruote.
Ad ogni stile di guida corrisponde un assetto ideale caratterizzato da componenti e regolazioni degli stessi molto diverse.
Se per un pilota l’obiettivo finale è raggiungere una configurazione che garantisca alla sua auto la massima tenuta di strada, per un comune guidatore la tenuta di strada in condizioni limite non sarà certo la sua priorità.
Proprio per questo motivo l’assetto originale delle auto stradali, anche quello dei modelli sportivi, rappresenta una soluzione di compromesso in grado di soddisfare tutte le possibili configurazioni di utilizzo della nostra autovettura.
L’assetto deve garantire sicurezza e confort di guida su strade asciutte come su strade innevate, con il solo guidatore a bordo oppure durante i viaggi con famiglia e bagagli al seguito, su percorsi autostradali pianeggianti così come su ripide e tortuose strade di montagna.
Ovviamente questa flessibilità ha due costi enormi:
- Costo di progettazione (ricerca e sviluppo)
- L’assetto della nostra auto si adatta a diverse condizioni di guida ma non è ottimizzato per nessuna di esse.
D’altro canto però l’utente deve capire che la scelta di un prodotto MIGLIORE rispetto a questo compromesso, non è ASSOLUTAMENTE cosa facile.
Veniamo a noi…. Ecco le valutazioni che dovrò fare per scegliere il prodotto giusto.
1. Qual’è il mio obiettivo?
Altre testate hanno ampiamente discusso il tema, affrontando anche esigenze non commentabili, come “migliorare l’estetica”. Ecco, se questo è il vostro obiettivo, abbandonate subito la lettura dell’articolo 😆 .
Montare un kit di molle ribassate dona alla vettura un look più sportivo, l’auto sarà più reattiva nei cambi di direzione, ma quale sarà il prezzo da pagare? Immaginate il complesso molla ammortizzatore come i muscoli del braccio umano: bicipite e tricipite lavorano in sinergia….
Ecco, molla e ammortizzatore lavorano nello stesso modo. La molla si oppone alla compressione, l’ammortizzatore frena il fisiologico ritorno della molla al suo stato di “quiete”.
Cosa succede se montiamo una molla più bassa e rigida? Non pensate che avrà bisogno di un QUALCOSA che ne freni il ritorno più brusco? Ecco, l’ammortizzatore dovrà essere più FRENATO, per compensare meglio il variato equilibrio.
Vi immaginate un culturista con i bicipiti pompati e con i tricipiti di un bambino? DECISAMENTE NO.
Se pensate poi che la maggior parte degli utenti monta un set di molle più basse, senza verificare gli ammortizzatori, il gioco è fatto. L’efficienza degli ammortizzatori sarà al 50% e l’effetto RIMBALZO sarà assicurato. E qui ne va della sicurezza vostra e degli altri utenti della strada.
2. Qual’è l’utilizzo prevalente della vettura?
E’ fondamentale essere consapevoli dell’utilizzo della vettura, in quanto come detto prima, l’assetto originale è un compromesso che va più o meno bene in tutte le situazioni. Dobbiamo evitare di ripetere l’errore e di cucire la nostra auto alle nostre abitudini e stile di guida.
Se l’auto viene utilizzata nel weekend per gli aperitivi o per raduni statici, non preoccupatevi. La scelta non sarà complicata!
Se invece facciamo sul serio, dobbiamo capire qual’è il nostro terreno di utilizzo.
Un assetto buono si distingue dalla qualità della sua idraulica. Tutti sono belli, colorati, fighissimi, ma poi montati sulla vettura la differenza si sente. ECCOME.
La carpenteria di un assetto SCARSO alla fine non è poi così male, anche se si registrano casi limite. Il cuore e la qualità è tutto nell’ammortizzatore e nella sua idraulica.
L’idraulica di un assetto SCADENTE risponde sempre allo stesso modo, in qualsiasi situazione. Che voi centriate una buca, o siate in appoggio in curva, la risposta della sospensione è la medesima: DURA.
Se da un lato beneficerete del minor rollio e del baricentro più basso in pista e nelle strade ben asfaltate, dall’altro sarà un limite sulle strade sconnesse del nostro povero paese.
Paradossalmente è proprio per un utilizzo sportivo stradale, dove sarà importante un assetto di qualità, un assetto che dia la possibilità di poter essere regolato e che si comporti diversamente in situazioni opposte.
Se l’ammortizzatore risponde sempre allo stesso modo, ci troveremo bene con i lenti movimenti (o movimenti della scocca) come in staccata o in curva, ma non potremo trovarci bene con i veloci movimenti (o movimenti delle masse non sospese) come una buca o un dosso. Ecco spiegato perché molti assetti economici fanno staccare il cruscotto alla prima buca degna di nota.
Vi immaginate guidare un’auto a 80 km/h sui san pietrini quando piove? AUGURI.
Tutte le vibrazioni che avvertiamo nell’abitacolo sono micro sollevamenti (e rimbalzi) del pneumatico, frazioni di secondo nei quali NON ABBIAMO ADERENZA. NON abbiamo trazione, direzionalità, e la frenata è sicuramente peggiore!
Un assetto di qualità permette alle ruote di copiare le veloci sconnessioni proprio grazie al diverso comportamento in situazioni diverse. Esso sarà più morbido nei veloci movimenti, ma più duro nei lenti movimenti.
Un buon assetto non è mai ultra rigido, ma permette alle ruote di copiare le asperità del terreno in ogni condizione.
Ecco perché un kit di molle e ammortizzatori dedicato è solitamente più performante di un kit economico o di una taratura del CUGGINO di turno. Un bravo professionista rigenera gli ammortizzatori originali rimanendo sempre in un range di tolleranza rispetto alla taratura della casa madre, e sempre tenendo in considerazione il variato carico delle molle.
Se l’utilizzo è prettamente stradale e vuoi solo diminuire il rollio, hai mai pensato di cambiare solo le barre anti rollio? Otterresti una vettura più bilanciata in curva, senza alterare troppo il comfort stradale!
Inoltre manterresti l’assetto originale che, non sarà il massimo di estetica, ma ha una estensione maggiore dei kit ribassati. Maggiore estensione significa mantenere sempre tutte le ruote a terra.
Non ci credi? Te lo illustro con un caso limite:
3. Utilizzo la macchina nei track day?
Qui si apre un mondo. Se la giornata in pista è sporadica, si può optare per qualcosa di decente, ma se le pistate sono frequenti….beh….ci vorrà qualcosa di più concreto.
Solitamente meglio optare per un kit regolabile in altezza, in compressione ed estensione. Molti hanno i top mount in ergal o materiale similare. Il top mount sarà a contatto con la scocca al posto della gomma dell’ammortizzatore originale, andando a ridurre tutti i movimenti e le torsioni che non derivano dalla scocca o dalla compressione dell’ammortizzatore.
Gli assetti economici come già anticipato, hanno una carpenteria discreta a fronte però di un’idraulica pessima. Finchè l’utilizzo è esclusivamente pistaiolo il kit non sfigura, ma se tornate con le ruote sulle strade e relativi avvallamenti, meglio soprassedere.
Molti acquistano kit del genere e li aprono per sostituire l’idraulica , recuperando tutta la carpenteria. Non è un’idea da scartare, in quanto con una spesa non eccessiva si può ottenere un kit decente.
Un buon kit è regolabile in altezza (anche se varia il precarico della molla), in estensione e compressione, quindi finita la vostra giornata in pista, potrete tornare ad un discreto comfort sulla strada del ritorno a casa.
4. Utilizzo degli pneumatici slick o semislick?
Questo fattore è fondamentale quanto trascurato. Perché montate pneumatici simili? Per avere più aderenza! Bravi!
Cosa succede all’aumentare dell’aderenza? Cambia la tenuta laterale, il grip in accelerazione e in frenata. Questo si traduce in maggior rollio, e maggior beccheggio.
Ecco perché in queste occasioni un assetto più frenato è INDISPENSABILE !
E se mettete un kit di gommini tipo PowerFlex ancora meglio, perché tutti i movimenti e le torsioni degli organi meccanici, in pista, aumentano considerevolmente !
5. Sono in grado di effettuare le regolazioni?
Patatrack…..Se non siete del mestiere, eviterei come la peste un kit regolabile a 3 vie, a meno che non siate pronti a reclutare un ingegnere di pista, che vi agevolerà la messa a punto della vettura.
Se non siete di questa idea, un buon 2 vie compressione ed estensione è più che sufficiente. BUONO PERO’
6. Qual’e il budget a disposizione?
Purtroppo molte delle valutazioni tecniche debbono trovare la quadra con il budget a disposizione. Se per un assetto sportivo non regolabile bastano meno di mille euro, per un assetto regolabile di qualità è necessario spendere almeno il doppio !
Ora credo che vedrai le cose in modo decisamente più completo!
La scelta e la taratura dell’assetto va di pari passo alla scelta delle gomme, ma soprattutto alle geometrie della vettura! Ma ne parleremo nel prossimo articolo!
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