Non so voi, ma io sono uno di quelli che esce in macchina anche per il puro gusto di guidare, di fare un giro, liberare la mente anche senza una meta precisa.
Col lavoro che faccio ho la fortuna (o la sfortuna, in base ai punti di vista) di fare riposo in settimana e, compatibilmente con gli impegni, quando posso metto in moto e vado, evitando di trovare eccessivo traffico “turistico”, solitamente fitto e lento (mi mordo le…dita e non parlerò dei camper).
Essendo anche motociclista, la decisione di quante ruote muovere per il sottoscritto non è semplice.
Pieghe, adrenalina e guida di corpo oppure volante, forza centrifuga e guida di…culo?
Avrei adottato questa “regola”: se il Colonnello Giuliacci propende per una bella giornata, catena/corona e pignone mi spingeranno su qualche serpentina opportunamente scovata su Google maps.
Se invece la pioggia la farà da padrone, andrò a convincermi, per l’ennesima volta, che la mia auto necessita di un cavolo di autobloccante al posteriore.
Le più recenti gite risalgono purtroppo a molto tempo fa a causa di questa pandemia che si spera ci abbandoni al più presto che ci ha costretti in casa (oltre a tante, troppe, drammatiche conseguenze).
Mi si stampa un sorriso sulla faccia quando ripenso a tutta la Val Trebbia fatta sotto un costante diluvio che mi ha accompagnato fino a Genova, dove ho preso la Serravalle e poi l’autostrada dei fiori per un veloce rientro in famiglia.
O quando ho fatto la statale della Cisa qualche giorno prima di montare le gomme invernali trovando una nebbia assurda in cima oltre alla pioggia incessante.
Quasi dimenticavo quel giorno di fine maggio scorso, dopo il duro lockdown, in cui ho puntato la sveglia alle 4 per godermi in solitaria il passo Gavia (dove sono incappato nella neve), il Mortirolo e l’Aprica.
Vedere l’alba dalle Alpi e trovare nessuno per strada non ha prezzo.
Perché sto raccontando tutto ciò?
Perché sono mesi ormai che uso la macchina solo per percorrere i 15km che mi separano dal luogo di lavoro e le uniche soddisfazioni e scariche di adrenalina le ho superando le file di auto accodate all’ennesimo TIR o quando, sbadatamente, si esclude l’elettronica e consumo qualche decina di Euro di pneumatici in una delle innumerevoli rotonde spuntate come i funghi.
Mi piange il cuore a vedere la mia auto ferma e imbrigliata a invecchiare in garage senza che i chilometri salgano. Impossibilitata a girovagare e ad accompagnarmi ovunque e per qualunque motivo.
Dal 26 Aprile quasi tutte le regioni Italiane saranno “gialle” e la speranza è che tutte lo diventino e ci rimangano. Ci si potrà spostare più liberamente e quindi anche i nostri innocui giri in auto o moto potranno riprendere.
Io ho controllato i livelli e fatto la pressione alle gomme.
Giovedì mi affido a Giuliacci e decido quali chiavi prendere.
Francesco Abbonante, Rally Factor Driving School
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