Stiamo assistendo a una grande evoluzione tecnologica nell’automotive dovuto soprattutto all’avanzare spedito e inesorabile dell’elettronica, ma spinto anche dai mutati gusti degli automobilisti di oggi che vedono sempre di più l’auto come un oggetto che li trasporti da A a B col minor impegno psicofisico possibile.
A questo si somma l’impetuoso e spesso irrazionale volere politico che, pur di generare consensi (e magari sotto la spinta di qualche nuova lobby) si inventa restrizioni e norme che costringono le case produttrici a investire ingenti somme nella progettazione di veicoli che possano soddisfarle.
Sono sempre valide e utili queste innovazioni tecnologiche?
Ve ne esporrò alcune che, a mio modesto parere, sono le novità più inutili e/o controproducenti degli ultimi anni.
1. FRENO A MANO ELETTRONICO. Non ho conoscenze di persone finite in ospedale con slogature o distorsioni agli arti superiori dovute all’azionamento della leva del freno a mano. Né mi sembra un movimento così faticoso da doverlo eliminare.
Perché allora dotare le auto di un pulsante con relativo cablaggio, centralina, software dedicato, motorino elettrico e chissà cos’altro, non riesco proprio a capirlo. Spesso non sono nemmeno veloci e intuitivi perché ci sono delle operazioni ben precise da svolgere per inserirlo/disinserirlo.
Oltretutto in caso si scarichi la batteria della macchina diventa spesso impossibile sbloccarlo magari per provare a spingere l’auto in una posizione più comoda per operazioni di sostituzione batteria o collegamento di cavi, di booster ecc.
Si libera giusto un po’ di spazio sul mobiletto centrale, così si può riporre il mascara o una matita dell’Ikea.
E soprattutto viene preclusa la possibilità di esibirsi in quella pratica erotica che proprio dalla leva prende il nome, quella che ci fa esibire in traversi e sgommate più o meno riuscite e che producono sorrisi e ormoni a fiumi!
2. CHIAVE ELETTRONICA. Vale più o meno lo stesso discorso fatto sopra.
Dove stava la fatica nell’inserire la chiave nel quadro e ruotarla?
Ora hai sto telecomando, spesso enorme, che nella tasca dei pantaloni infastidisce e devi cercargli un posto per riporlo. Ecco, magari insieme al mascara e alla matita dell’ikea, se ci sta.
Inoltre, quante volte vi è capitato di dimenticarlo in auto o di perderlo in giro?
Prima spegnevi la macchina ruotando la chiave, scendevi con lei in mano e chiudevi l’auto in maniera del tutto automatica.
3. CLIMA BIZONA. Utile è il climatizzatore automatico. Imposti una temperatura e te ne dimentichi, rimanendo in una situazione di comfort ottimale.
Ma il bizona… neanche avessimo un trilocale su 4 ruote. Quanto voluminoso sarà un abitacolo? Che senso ha avere due regolazioni di temperatura a mezzo metro di distanza?
Anche se forse… “Amore, io ho freddo!”… selettore lato passeggero a manetta e rinnovato comfort…acustico!
4. START & STOP. Tipico esempio di palliativo dell’era moderna. Le case devono rientrare nei limiti di consumi ed emissioni imposti sempre più restrittivi e si inventano di far spegnere il motore appena ti fermi o addirittura ancora in movimento a basse velocità, anche fosse solo per un nanosecondo.
Così le case, nei cicli di omologazione, possono dichiarare riduzioni significative nei consumi mentre l’utente, a fronte di un risparmio di carburante del tutto trascurabile, si ritrova a spendere il doppio quando dovrà sostituire la batteria della sua vettura perché è molto più grossa (e pesante) di quanto sarebbe senza la presenza di questo ingannevole sistema.
Sperando che non arrivi il tempo di sostituire il motorino di avviamento…
E non entro nel merito di considerazioni tecniche in merito a lubrificazione, vibrazioni e sollecitazioni varie.
Un discorso del tutto simile vale per gli ibridi leggeri che vedono appesantire la vettura in maniera magari non eccessiva a fronte di un piccolissimo e spesso irrisorio aiuto nella spinta in accelerazione che può migliorare di qualche zerovirgola punti percentuali il consumo nell’uso urbano ma che chiede il conto del peso a velocità costanti e in autostrada.
Diciamo apertamente che serve solo per omologare l’auto come ibrida e beneficiare di qualche aiuto fiscale.
5. SCARICHI FINTI. Enormi bocche cromate di tutte le forme fanno capolino sui paraurti posteriori di tantissime auto, ma spesso da quei buconi non esce nulla o addirittura sono chiusi. O peggio ancora si intravede al loro interno un tubicino di scarico che sembra quello della 126 bis.
Farei una petizione per eliminare questa vergogna, specie nelle auto ibride plug-in o elettriche. Se vuoi essere green perché devi “ricordare” rumore e odore di gas di scarico se li stai condannando e colpevolizzando?
6. STRUMENTAZIONI DIGITALI. Sarò un romantico ma non c’è cosa più bella di avere sotto gli occhi, dietro al volante (e non sopra…) una bella lancetta che sale e scende coi giri del motore.
Per non parlare di indicatori di temperature e pressioni varie, dimenticati purtroppo da decenni.
I megaschermi che vanno tanto di moda fanno tanto effetto “WOW” ma generano troppa curiosità e distrazione, distogliendo l’attenzione dalla cosa fondamentale che si dovrebbe fare in macchina. Guidare.
Si, belle le montagne e i palazzi riprodotti sul cruscotto, figo l’indicatore della forza G, spettacolari i milioni di colori e pixel ma all’atto pratico non sono necessari.
Nonostante siano passati 35 anni, io dico ancora WOW davanti alla strumentazione di una Delta Integrale o di una Uno Turbo, che era un’utilitaria.
7. ASSISTENTE VOCALE. E’ molto comodo impartire dei comandi vocali, specie se si tratta di destinazioni della navigazione o della ricerca di un brano musicale in una chiavetta da centinaia di giga.
Oggi, però, si possono addirittura intrattenere dei discorsi con l’auto e di una certa complessità anche. Sa pure scrivere senza confondere le “e” con l’accento o senza e usando correttamente le “H” meglio di milioni di persone che hanno fatto le elementari.
Potrebbero pensare di integrare una funzione “psicologo”. Visto anche il periodo storico, sarebbe un successo!
8. RAPPORTI DEL CAMBIO LUNGHISSIMI. Non è una vera e propria invenzione, bensì un’abitudine che tutti i costruttori utilizzano per abbassare i consumi di carburante.
Se l’auto dispone di coppia a sufficienza ovvia in parte, altrimenti le riprese diventano infinite e occorre scalare diverse marce per recuperare velocità. In ogni caso rendono molto meno sfruttabili le prestazioni dei motori.
Con la mia auto potrei farmi ritirare la patente in autostrada tirando la terza e percorrere una tortuosa strada collinare sempre e solo con la seconda.
Fatemi una sesta di riposo ma lasciatemi 5 rapporti giusti, per favore.
9. AIUTI ALLA GUIDA. Non sono contrario alla sicurezza, soprattutto a quella attiva. Ma ho provato diversi dispositivi quali mantenimento di corsia, distanza di sicurezza, frenata automatica e diavolerie simili. Un incubo, un continuo intervento di allarmi; suoni, luci, frasi minatorie sul cruscotto ti cazziano che nemmeno la signorina Rottenmeier.
Devi adattare la tua guida a loro, per paura di una loro reazione. A volte lo sterzo ti dà dei colpi come volerti dire “oh, gira di là”; altre, i freni inchiodano senza un’apparente effettiva emergenza. Per carità.
Finisce che ogni volta che accendi la macchina, devi entrare nei menù e liberarti da questa tensione. Ovvio, tutto diventa utile se mentre stai guidando metti dei “like” su instagram a Chiara Ferragni e alla sua linea di costumi rosa con l’occhio.
10. SUV. L’ho tenuto per ultimo perché è un argomento che mi genera sempre prurito ma ho già scritto tanto e quindi mi tratterrò.
Sono le auto del momento e non ho timore a dire che siano una moda, uno status. Un po’ come lo sono stati i motori diesel per circa 20 anni.
Potevi comprare la più piccola delle utilitarie e farci 5000 km all’anno ma doveva essere diesel perché “faccio 20 euro e mi dimentico”. Questo era il teorema matematico che ne consigliava la scelta.
Per non inimicarmi il 90% di voi che state leggendo, dirò intanto che un SUV con la trazione integrale un po’ di senso lo conserva, proprio per la natura “sport” e “utility”.
L’apice dell’inutilità arriva coi SUV “sportivi” (mi fanno male le mani solo ad accostare le due precedenti parole) a 2 ruote motrici con assetto ribassato. Cioè, fatemi capire…prendi il telaio di una macchina, lo rialzi perché la moda è quella e poi lo doti di assetto ribassato.
Sembra una barzelletta.
Oltretutto montando assetti spaccaschiena e ruote enormi con pneumatici super ribassati, provando a renderle un minimo piacevoli da guidare cercando di contrastare per quanto possibile la fisica. Eliminando poi sia lo “sport”, inteso come auto che ti permette di andare
abbastanza ovunque per dare sfogo alle tue passioni, sia l’”utility”, che di utile non c’è niente.
Un totale controsenso.
Allora compratevi una macchina, non un camioncino!
Avrei tante altre cose da dire ma in questi giorni sono già stato etichettato più volte come noioso e petulante (e retrogrado?), quindi mi fermerò qui.
Francesco Abbonante, Rally Factor Driving School
*****************************************
Spero che l’articolo ti sia piaciuto. In tal caso, ISCRIVITI al Gruppo FACEBOOK
➡️ https://bit.ly/2VCGuhj e condividilo sui social tramite i pulsanti dedicati qui sotto
Vorresti migliorare la tua guida ma non sai come fare?
Credi che l’abilità e la sensibilità nella guida possano essere acquisite e sviluppate?
[Contattaci per MIGLIORARE la TUA GUIDA]
Contattaci qui ➡️ https://rallyfactor.it/contatti
Scarica GRATIS la guida DRIFT ➡️ https://rallyfactor.it/scopri-i-corsi-di-rally-factor
*****************************************
Vuoi partecipare ad uno dei nostri corsi guida?
𝐏𝐫𝐞𝐧𝐨𝐭𝐚 𝐐𝐔𝐈 ➡️ https://rallyfactor.it/prenotazione-corsi