Sebbene il campionato Formula 1 non sia arrivato neanche a metà delle 17 tappe previste per quest’anno il Gp di Spagna finisce con un altro verdetto durissimo per le rosse di Maranello.
Prove libere e qualifiche a dir poco disastrose, una sola vettura nel Q3 e un Leclerc che parte nono dietro alle due Mercedes, RedBull, Racing Point e Mclaren staccando Gasly decimo di appena 49 millesimi.
In gara un’umiliazione dopo l’altra. Partenza che conferma ciò che abbiam visto in qualifica. Passo gara inesistente che costringe Leclerc e Vettel a lottare nei primi giri per cercare di racimolare qualche punticino.
Al giro 36, blackout: Charles sale sopra a un cordolo e inspiegabilmente si spegne tutto, Motore bloccato e testa coda. Vano qualsiasi tentativo di ritornare in gioco pur essendo riuscito a far ripartire la sua SF1000 e dopo due giri è costretto al ritiro portando casa un altro 0 per la classifica.
L’unica prodezza la compie Vettel. Grazie alla sua esperienza e a una buona dose di fortuna riesce a gestire le gomme arrivando settimo con un solo pit-stop, dopo diversi team-radio contrastanti sintomo di un’organizzazione ai box veramente scandalosa.
Insomma altro weekend senza pace per i tifosi Ferrari. Un 2020 che fin ora riserva solo pillole amare per tutti i fans del cavallino, ma a mio avviso il peggio deve ancora venire. Quello che si percepisce in casa Ferrari è uno sconforto generale e non potrebbe essere altrimenti visti i risultati portati a casa nelle prime sei gare, 5° posto nel mondiale costruttori (sorpassati da McLaren e Racing Point) e Vettel con 66 punti in meno rispetto al 2019.
Partendo da questi numeri e difficile per qualsiasi ingegnere o addetto ai lavori trovare la motivazione giusta per cercare in qualche modo di salvare questa stagione.
Se da una parte troviamo la Mercedes che, pur avendo un’auto in grado di doppiare le sue rivali, risolve in due gare il problema dell’usura eccesiva e della gestione delle gomme, il team Ferrari sembra essere completamente nel pallone portando ad ogni gara macchine sempre meno competitive e affidabili.
Si preannuncia quindi una stagione gonfia di delusioni e le dichiarazioni del team-principal Binotto non lasciano ben sperare. ‘’Stiamo lavorando per raggiungere il secondo posto nel 2021’’ è tutto quello che non vorrebbe mai sentire un tifoso ma purtroppo la realtà è questa, un’auto lontana anni luce dalla Mercedes di un Lewis Hamilton pronto a battere i record di Schumi che fino a qualche anno fa sembravano irraggiungibili.
Dopo tutto la speranza è sempre l’ultima a morire ma pensare di tornare a vedere la Ferrari di nuovo competitiva sembra, almeno ad oggi, pura utopia.
Marco Galiazzo, Rally Factor Driving School
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